“Non soltanto un nuovissimo albergo arricchisce il patrimonio alberghiero d’Italia ma una nuova zona viene con esso ad arricchire il patrimonio turistico d’Italia. Questo albergo sorge in Val Martello a 2100 metri, fra un complesso incantevole di cime, nevai, ghiacciai (Cevedale, Cima Venezia, Peder)”.
Con questo volume di Luciano Bolzoni inauguriamo un percorso editoriale che ha come obiettivo la valorizzazione e la promozione dell’architettura di montagna, nelle sue forme più originali e innovative, nella sua funzione di caratterizzazione e strutturazione dei paesaggi culturali dei territori alpini. L’occasione nasce dai laboratori di Alpes sull’architettura alpina e dalle ricerche dell’autore in tema di architettura contemporanea sulle Alpi ed in particolare sulla vicenda dell’albergo Sporthotel del Paradiso del Cevedale progettato da Gio Ponti, capolavoro di architettura che da tempo giace solitario al Paradiso del Cevedale nella alta Val Martello. Il testo ripercorre la storia della nascita e della caduta dell’albergo nato dalla spinta di un particolare clima sociale che vedeva nella villeggiatura in montagna un segno di riscatto e di passione per la natura. Oltre che dalle parole di Luciano Bolzoni, la storia è raccontata dalle bellissime foto storiche in bianco e nero di Gio Ponti Archives e dalle suggestive fotografie attuali dei fotografi di Alpes (Giorgio Dalvit, Henry Gottardi, Moreno Geremetta) che ripercorrono un itinerario di immagini dello Sporthotel di oggi. Introduzioni di Salvatore Licitra di Gio Ponti Archives e di Carlo Calderan, Presidente della Fondazione Architettura Alto Adige- Südtirol.
64 pagine 63 foto e 13 illustrazioni
Costo 15,00 € + contributo di spedizione
6 copertine diverse
Recensione del quotidiano L’Adige (Alessandro Franceschini, 18 luglio 2015)
Recensione sul mensile online del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Architetti (Sebastiano Brandolini)
“Non soltanto un nuovissimo albergo arricchisce il patrimonio alberghiero d’Italia ma una nuova zona viene con esso ad arricchire il patrimonio turistico d’Italia. Questo albergo sorge in Val Martello a 2100 metri, fra un complesso incantevole di cime, nevai, ghiacciai (Cevedale, Cima Venezia, Peder). Alla Val Martello si accede dalla Val Venosta (strada Merano–Passo di Resia e ferrovia”. (Gio Ponti)
“I grandi alberghi lungo i passi dolomitici hanno creato un paesaggio, il primo paesaggio turistico delle Alpi sudtirolesi, legato ad un modo di percepire la natura in cui si sono collocati e ad un suo “uso” che potremmo definire contemplativo”. (Carlo Calderan)
“Ponti, sempre, tendeva a fare tutto ed ogni cosa. Questo non per megalomania, prepotenza o presunzione, ma per urgenza di arrivare alla completezza di quella visione in cui a suo modo di vedere si esprimeva il progetto”. (Salvatore Licitra)
“L’hotel rispondeva quindi ad una domanda che chiedeva la creazione di piccoli villaggi isolati nei boschi, stazioni definite climatiche con cui presto la montagna impara a misurarsi, zeppe di attori confinati in una sorta di segregazione all’aria aperta e stipati quasi a forza in una natura che vivono come incontaminata e priva di rischi”. (Luciano Bolzoni)